Percorso di soste, narrazioni e creazioni attraverso i miti

Una società che privilegia l’immagine rischia di oscurare l’immaginario dal quale spesso si produce: oggi, l’immagine dell’uomo, delle sue strutture sociali, dell’arte e della cultura sembrano subire una sorta di “riduzione”. Come se fosse in corso un riduttivismo dell’immaginario che ha l’effetto di eliminare la complessità dell’immagine quale specchio della realtà e l’architettura simbolica della realtà stessa.
Per sostare nell’immagine si utilizzerà un personaggio secondario del mito: quel personaggio ci darà informazioni sulle singole immagini che si sceglieranno. In particolare:
– attraverso stimoli sul quotidiano di un adolescente si evidenzierà come l’immagine cela un immaginario e come ognuna di esse è ricca o povera di immaginario
– si proporrà di scegliere alcune immagini più rappresentative dell’immaginario adolescenziale e se ne utilizzeranno alcune per la narrazione del mito
– si narrerà la storia di Edipo Re; si sosterà sulla storia che verrà poi “scomposta” in alcuni significativi fermo-immagine scelti dai ragazzi
– dalle sequenze scelte assieme, si propone di ri-narrare il mito con gli occhi di un osservatore-personaggio secondario, che descrive ciò che avviene, ciò che pensano i personaggi coinvolti nelle azioni, i luoghi in cui si svolgono, i profumi e gli odori, le sensazioni e i pensieri
– si ritornerà ad un’immagine del mito ri-costruita/ri-narrata dai personaggi secondari/ragazzi in forma performativa.
Prodotto finale. Realizzazione di una performance multimediale (immagine, scritti, letture, narrazioni, musiche) a gruppi di 3-4 ragazzi.
DURATA 2 incontri di due a scuola e 1 giorno presso la Casa Laboratorio dell’Asinara
DESTINATARI Studenti delle scuole secondarie di secondo grado
STRUMENTI Tecniche narrative e del teatro dell’oppresso, attività sensoriali, letture, immagini, musiche, strumenti informatici.