Brevi testi di “scrittura automatica” realizzati dagli studenti del corso Laboratorio Partecipazione Sociale dell’Università di Parma nell’ambito della lezione “I migranti come soggetto politico. L’esperienza di Migrantour”

‘’Io e la mia citta: è come se…’’

 

PARMA –  Sei la mia spalla a cui io mi appoggio continuamente.  Non ho mai pensato di andare a vivere in un posto diverso da te, ma non so cosa mi riserverà il destino e il futuro.  Sappi solo, mia amata Parma, che ovunque sarò, sarai sempre il mio punto di partenza e il mio nascondiglio.

Martina Camellini

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Io e questa città siamo come una mamma con il proprio bambino perché è impossibile spezzare il legame che si crea. Io amo la mia città, anche se è piccola e anche se offre meno opportunità rispetto ad altre città più grandi, più vive, più luminose e più divertenti.    Amo questa città perché mi ha fatta crescere e maturare.   Amo questa città perché è qui che sono cresciuta ed è qui che il mio cuore resterà, anche se dovessi andarmene.

Maria Prodi

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Catania – Città, la mia natale, mi sono dovuta staccare da te quando ero piccina mi sento attaccata sempre a te nonostante la distanza orgogliosa profondamente, sei arte e hai tutto di luminoso e incredibile.

Tiziana Monzone

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Sicilia, la terra dell’amore, del sole e della gioia.       L’isola che nasconde una passione, travolgente, per chi ha voglia di osare.     La terra che mostra la bellezza dei mari, i suoi tesori nascosti, l’allegria della gente.    Una madre, piena d’amore, che ci culla tra le sue braccia materne.    La mia Sicilia: questa è.

Monia Arfaoui

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Io e questa città tre anni fa eravamo come lo zucchero filato e il sale. La città troppo dolce e io ancora troppo insipida.  Io e questa città a distanza di tre anni, la città resta sempre colorata e dolce e io inizio ad apprezzare sia i colori che i sapori che può offrirmi, un po’ come quando da bambini si mangia per la prima volta lo zucchero filato con le mani tutte appiccicose e il palato tutto dolce, e dopo averlo finito ne vuoi un altro magari di un colore diverso. Ecco come descrivo oggi la mia Reggio Emilia.

Jasmine Arcuri

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SCICLI –  E’ come se fosse una barca da peschereccio in piena al mare.  Nonostante sia una barca vecchia con i segni del tempo, usurata,rattoppata con pezzi di legno provenienti altrove e in parte riparata ,ma nonostante tutto riesce a contenere tutti i sogni, idee e progetti di un popolo che naviga giorno e notte alla ricerca di equilibrio, armonia,  di nuovi orizzonti,  di sentirsi parte integrante di questo mondo.

Sara Tortorici

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Mi sono ritrovata in questa città nel mentre di un viaggio giovanile alla ricerca di una cittá universitaria che mi formasse nel migliore dei modi. Sono immigrata dal sud Italia, avverto Reggio Emilia come il mio contadino, che, si prende cura di me come fossi un albero al fine di permettermi di farmi fiorire e farmi crescere e maturare. E spero che sia essa stessa a raccogliere i suoi frutti, un domani, vedendomi felice anche dopo aver finito il mio percorso universitario.

Antonella Greco

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La mia città LODI è per me come un vestito double face: da un lato fa sentire coccolati e al sicuro i propri abitanti, ma dall’altro può anche rappresentare disagio se mal curata, mal gestita e trascurata…

Carolina Verdelli

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Io e questa città, Parma, è come se fosse una ragnatela. Intrappolato a forza, non mi ha mai lasciato andare. Per anni ho sperato di volare lontano, ma poi ho lasciato che mi prendesse. E ora purtroppo non riesco più ad andarmene.

Lorenzo Assirati

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Palermo, come un’aquila apri le tue ali e accogli tutti coloro che  arrivano da te. Fenici, Greci, Normanni, Svevi, Angioini, Aragonesi, Spagnoli, Borboni …il mondo è passato da te e continua a passarvi tuttora.Sei una città multiculturale, piena di colori, odori e cibi stupendi.I turisti che ti visitano si innamorano di te e si ripromettono di tornare tra le tue braccia, o meglio, tra le tue ali.

Alice Giambertone

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Cagliari

Sono i market multietnici delle viuzze strette di Marina, quartiere del porto

Così accoglienti ma con così poco da offrire

Solo per chi ha la pazienza di accontentarsi

Io ho fame

La mia città è il quartiere di Castello

Infinite scarpinate per arrivare alla cima

Arriverai stremato ma il paesaggio sará mozzafiato

Poi più niente

Oltre il porto, ancora più in là del mare

C’è un progetto da continuare

C’è una comunità da abbracciare

E quella terra così fertile, bagnata dal torrente, si chiama Parma

Posso ancora sentire il maestrale da qui.

Marzia Ena


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Parma – Sfera di vetro con la neve

Parma è rotolata nella mia vita improvvisamente, era inattesa.
Io, che sono sempre abituata a pensarmi in un altrove indefinito e che non voglio mai restare nel posto in cui mi trovo, mi sono fermata a Parma per studiare. Come una sfera di vetro con la neve, la immagino cristallizzata e immobile sulla mia scrivania, così come cristallizzata e immobile è la vita che ho solo assaggiato di sfuggita lì. Non so se ci innamoreremo mai l’una dell’altra, per me è a tratti fredda, scostante, seriosa e piccola e io sono, probabilmente, per lei, inafferrabile, veloce, iperattiva. Oppure, magari, potremmo incontrarci, quando sarà possibile tornare e ci rivedremo con la neve.

Alessia Capone

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PARMA – Pace Amore Risate Maturità Amicizia

Queste cinque semplici parole, però rappresentano un quadro ampio e molto importante.   Perché sono insegnamenti che una persona vuole vedere appena esce di casa. Nei miei anni scolastici, queste cose mi sono state insegnate e io lottavo ogni giorno e lotto ogni giorno perché tutti possano vederle. Dicono tutti: “Sei giovane. Ancora non sai cosa sia il mondo. Quindi non puoi parlare di queste cose”. Io non voglio raccontare queste cose, perché esistono già. Sono presenti nel nome del luogo dove vivo, perché sono i modelli sui quali il paese è stato forgiato e come esso anche la città. Ogni paese in Italia e nel mondo ha un nome e tale nome deriva da un’altra parole di enorme significato. Il mio nome in Macedone vuol dire guerriero ad esempio e io mi sento cosi, perché ogni giorno tramite svariate cose cerco di far capire alla gente ciò che molti dimenticano, convinti che ormai non sia più nulla, ma si sbagliano. UNA COSA MUORE SOLO QUANTO VIENE DIMENTICATA. Quelle 5 parole sono morte per alcuni, ma per altri rappresentano ciò che terranno sempre in vita il paese.

Alessandro