29 aprile – 3 maggio Casalaboratorio dell’Asinara
LE PRATICHE provengono dalle antiche tradizioni dell’Oriente, dalla ricerca antropologica sul canto sciamanico e dall’esperienza del Teatro Laboratorio di Jerzy Grotowski in Polonia, a Wroclaw.
29 APRILE – 3 MAGGIO, PARMA, presso Casalaboratorio dell’Asinara (Casaltone – Parma), Ass. Kwa Dunia. L’esperienza residenziale dal mercoledì 29 aprile, ore 18.00 alla domenica 3 maggio, ore 16.00.
Iscrizioni agevolate entro il 31 marzo 200 euro, dopo 220 euro, comprensive di vitto, alloggio e quota associativa.
Iscrizioni fino ad esaurimento posti.
Numero minimo di partecipanti: 6
Numero massimo partecipanti: 20
INFO: Luca Dotti – lucafrakwa@gmail.com – tel. 0521.604180 (ore pasti) o 329.6047007 * Ewa Benesz – evabenesz@gmail.com – tel. 368.684180
Prima impari a memorizzare una melodia. Forse anche le note, un solfeggio. Poi sperimenti l’estensione della voce, dal basso verso l’alto. Eserciti la sonorità cercando i risuonatori, gli spazi nel corpo dove vibra la voce. Scopri che non è la gola che canta. Provi anche a individuare gli armonici nello spazio che vibra intorno a te. Bene, questo significa che stai diventando strumento di un’espirazione sonora. Senti che la voce sorge dal silenzio e nel silenzio scompare. Allora riposi nel canto.
Che cosa è un canto? Perché l’uomo – e non solo l’uomo – canta? A chi e quando canta? Una madre canta a un bambino, canta la gente delle comunità, con un canto si celebrano le ricorrenze, gli innamorati canticchiano senza rendersene conto. Nei tempi andati si lavorava cantando. E il canto è nato proprio dal lavoro.
La sua origine risiede nella necessità di sconfiggere il male, dicono Le Upanishad. Infatti nessuno canta con i pugni stretti. Perché un canto scioglie la tensione, trasforma, porta alla catarsi. Purifica e unisce l’“io” diviso da questo e quello. Porta fuori dal mondo materiale dell’oggetto. Trasforma la percezione. Risveglia qualcosa che la mente ha dimenticato. Unisce al Presente.
La natura rivela i segreti di rado. Era l’estate del’99 in Sardegna. Sono rimasta seduta sul pavimento della sala, dopo che la gente era uscita per una pausa. Sono rimasta immobile, con la schiena dritta, rilassata, senza mai cambiare posizione. Quando la porta si è aperta e la gente è tornata in sala, ho iniziato un canto. Insieme alla voce ho sentito un’onda, liquida e calda, che s’innalzava lungo la colonna vertebrale. Era il suono? È possibile.
Possibile è che il canto abbia sollevato l’uomo in alto. E che innalzi ognuno di noi e l’umanità intera.
Ewa Benesz
EWA BENESZ, attrice polacca, laureata in Lettere all’Università` di Lublino e diplomata in Arte Drammatica a Varsavia. Ha lavorato nell’Instytut Aktora-Teatr Laboratorium diretto da Jerzy Grotowski in Polonia. Nel’70 ha fonda assieme a tre colleghi della Scuola d’Arte Drammatica di Varsavia lo Studio Teatrale. Negli anni `75-76 insegna all’Università` di Lublino Teoria della Cultura e Storia del Teatro Contemporaneo. Dall`82 al `96 ha collabora con Rena Mirecka nei progetti parateatrali:Be here now…Towards; The way to the centre e Now it’s the Flight realizzati in paesi dell’Europa, in America e in Israele. Dal`97 conduce esperienze parateatrali: ESSERE; VERSO L’ORIGINE; LE PRATICHE ORIGINARIE DELL’ATTORE; LE PRATICHE VOCALI. Collabora con l’Università` degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli, degli Studi di Catania,Ca` Foscari di Venezia, Università M.C.Sklodowska di Lublino, Polonia. Partecipa nel progetto Meetings with Remarkable Women. You Are Someone’s Daughter di British Columbia University di Okanagan in Canada e Istituto di Grotowski di Wroclaw,Polonia, descritto da Virginie Magnat: Grotowski, Women and Contemporary Performance, Nova York – Londra , Routledge 2013. Vive in una casa tra le montagne in Sardegna dove sta sviluppando una ricerca ispirata agli antichi testi sanscriti dei Veda e ai miti cosmogonici. Pubblicazioni più recenti nel: “La sacra canoa”, Bulzoni 2010; “Teatro e parateatro come pratiche educative”, Liguori Editore 2013.